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SCARPETTE ARRAMPICATA LA SPORTIVA FUTURA

La nuova scarpetta per arrampicata La Sportiva
Futura non passerà sicuramente inosservata, con una tomaia
in vitello scamosciato e Lorica di un intenso blu elettrico, decorata
da dettagli neri e gialli.
La Sportiva riprende nome e colori di un modello storico per rilanciare
il concetto di no-edge: il design della suola con bordo privo
di spigoli e arrotondato, proposto per la prima volta con il modello Speedster.
Dopo le Speedster - una scarpetta molto tecnica e non adatta a tutti -
sembrava infatti che il no-edge fosse stato più o meno
messo in pausa, in favore di modelli ormai classici come ad esempio le
Miura o Katana.
Escono invece le Futura, che lo ripropongono e rilanciano, con l'entusiastico
supporto di Pietro dal Pra, che ne è diventato uno degli ambasciatori.

E a dire il vero, la Futura condivide con le Speedster ben più
della suola in Vibram Xsgrip2 con sistema P3 (Permanent Power Platform)
che mantiene l'arcuatura della suola più a lungo.
Il retro della scarpa ad esempio; i due modelli hanno lo stesso tallone
estremamente morbido e la fascia in gomma che risale lungo l'alluce per
facilitare gli agganci, nonché la grafica.
La Futura prende invece dall'altro "genitore", la Solution,
l'ottimo sistema di chiusura che permette di regolare la scarpetta attorno
al piede in maniera ottimale, nonché la linguetta interna in neoprene,
che ne aumenta il comfort.

A descriverla così potrebbe sembrare che un'evoluzione
di una scarpetta di arrampicata "difficile" come la Speedster
possa essere ancora più esclusiva nel suo utilizzo, ma La Sportiva
ha disegnato le Futura per fornire maggior sostegno e comodità
senza necessariamente dover strizzare il piede al massimo.
Si propone quindi come una scarpetta che dovrebbe consentire anche all'arrampicatore
medio di apprezzarne le caratteristiche.

Come accennato prima, Pietro dal Pra non solo ne parla
bene, ma preferisce il concetto no-edge a quello tradizionale.
Online il dibattito a riguardo è aperto, con grande curiosità
ma anche molta diffidenza e critiche. L'idea è sicuramente innovativa
e logica, ma forse è ancora presto per sperare di superare le diffidenze
del mondo dei climber nei suoi confronti.
Sarà forse della Futura il compito di far ricredere gli scettici?
Marzo 2012
Gabriele Culot
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